“La tua mente è come quest’acqua, amico mio: quando viene agitata diventa difficile vedere, ma se le permetti di calmarsi la risposta ti appare chiara”.
– Dal film Kung fu panda –
Il linfodrenaggio manuale (LDM), chiamato anche drenaggio linfatico, è una particolare tecnica di massaggio eseguito con manualità specifiche a livello della superficie della cute con lo scopo di stimolare, favorire ed accelerare il transito della linfa nei linfonodi e decongestionare l’interstizio.
– Un po’ di storia –
Già ai tempi dell’antica Grecia, la scuola di Ippocrate e quella di Aristotele affermarono che nel corpo sono presenti delle formazioni anatomiche nelle quali è presente un liquido differente dal sangue, trasparente, che venne denominato “senies” e nel X e XI secolo d.c. studiosi arabi come Avicenna e Rhazes indicarono l’esistenza della circolazione linfatica. Nel 1600 il cremonese Gaspare Aselli scoprì i vasi linfatici presenti nell’intestino di un cane e intorno alla metà dello stesso secolo, Jean Pecquet scoprì e descrisse la Cisterna del Chilo e Bartolini individuò nell’angolo tra la vena succlavia e la vena giugulare di sinistra lo sbocco del dotto toracico e quindi del così detto “terminus”. Solo nel 1876 l’anatomista Sappey creò una mappa, tutt’ora validissima, comprendente la descrizione dei vasi linfatici e dei linfonodi di tutto il corpo umano. Il primo ad ideare un trattamento per contrastare i linfedemi fu il dott. Alexander Von Winiwarter nel XIX secolo, ma il metodo non ebbe successo fino a quando fu perfezionato dal Dott. Emil Vodder nel 1936 e tutt’ora è utilizzato con ottimi risultati sia in campo medico che in quello estetico.
– Cos’è la linfa –
La linfa è un liquido incolore e trasparente contenuto e circolante nei vasi linfatici in quantità variabile di circa 2,4 litri al giorno che può crescere in base alle necessità. A livello fisiologico la linfa è derivante dall’unione dell’ istolinfa, che circola tra gli spazi interstiziali, arricchita dall’emolinfa, che deriva dalla filtrazione dei capillari sanguigni. La linfa, così come il sangue, è formata da una parte plasmatica costituita da acqua e dai soluti in essa disciolti e da una parte corpuscolata formata in massima parte da linfociti.
– Cos’è un linfonodo –
I linfonodi sono stazioni di filtraggio della linfa. Al loro interno la linfa viene depurata in modo che, al suo ingresso nella circolazione venosa a livello del terminus, sia sterile. Nei linfonodi infatti avviene la nascita e la moltiplicazione, se necessaria, delle cellule immunitarie che distruggono gli eventuali batteri circolanti o inglobano i corpi estranei in modo che non possano uscire e proseguire il viaggio della linfa nell’organismo. Il loro numero varia dai 600, 700 e si suddividono in linfonodi superficiali.
– Il sistema vascolare linfatico –
Solo il 90% del liquido filtrato dai capillari arteriosi viene riassorbito a livello venoso, occorre quindi che sia presente un secondo sistema: il sistema linfatico. Sostanze che, per caratteristiche strutturali, non riescono ad essere riassorbite dal sistema venoso, vengono gestite dal sistema linfatico: alcune molecole proteiche, cellule del sangue, molecole lipidiche, batteri e sostanze estranee. E’ chiaro quindi che se sono presenti stati patologici, se si perpetua uno stile di vita sedentario e comprendente abitudini alimentari non corrette o se si assumono farmaci, necessari o no, si potrà determinare un affaticamento del sistema linfatico con conseguenti edemi e infiammazioni locali.
– Quali sono gli effetti del linfodrenaggio –
L’effetto più importante che si ottiene durante un trattamento linfodrenante è senza dubbio l’effetto antiedematoso. Ottimi risultati si ottengono sugli edemi, sia primari che secondari, a seguito di intervento chirurgico sui linfonodi. Un esempio fra tutti è il linfedema dell’arto superiore che si produce a seguito di una mastectomia dove, in molti casi, il linfodrenaggio viene praticato immediatamente dopo l’uscita dalla sala operatoria direttamente in ospedale. A livello prettamente “estetico” invece, ottimi risultati si riscontrano nel trattamento degli edemi del periodo premestruale e nel periodo della gravidanza, a seguito di interventi chirurgici di safenectomia o sulle varici e negli edemi post-traumatici. Si hanno ottimi risultati anche su edemi provocati da allergie e sinusiti. In campo immunologico il linfodrenaggio trova applicazione in tutti i casi in cui si vede la necessità di migliorare l’immunità locale come acne, ferite o a seguito di estrazioni dentarie dove si sfrutta anche l’effetto cicatrizzante. Migliora la microcircolazione rinvigorendo il tono e l’aspetto generale della cute ed è utilissimo nel trattamento degli inestetismi della cellulite in qualsiasi stadio essa si trovi. Effettuato prima di un trattamento mesoterapico migliorerà la diffusione del liquido iniettato e dopo una seduta di agopuntura ne sosterrà il risultato. In ultima analisi i movimenti lenti e ritmati del linfodrenaggio hanno effetto sedativo e rilassante favorendo il sonno in soggetti particolarmente stressati ed affaticati e ha un effetto antalgico sulle contratture muscolari.