I Riflessi Neurovascolari. Cosa sono e come possono essere utilizzati in campo terapeutico.
Cosa sono i Riflessi Neurovascolari? Come agiscono sul nostro corpo? In quale modo vengono stimolati e per quale scopo terapeutico?
In questo articolo ti illustrerò le modalità di utilizzo di un sistema di valutazione e di approccio terapeutico molto semplice, ma allo stesso tempo estremamente efficace, il Riflesso Neurovascolare.
Indice
- Cos’è un punto riflesso
- Un pò di storia
- Come funzionano i Punti Neurovascolari
- I Riflessi Neurovascolari in Kinesiologia
- Conclusioni
Cos’è un punto riflesso
Per Punto Riflesso si intende una zona della superficie corporea alla quale è collegata una determinata struttura anatomica collocata lontano dal punto stesso. Stimolando questo punto si ha la possibilità di condizionare la struttura o la zona corrispondente. Questo permette di agire su squilibri presenti in strutture non trattabili direttamente perchè molto profonde e soprattutto valutarne agevolmente lo stato di benessere.
Un pò di storia
Intorno agli anni ’30, il chiropratico americano Terrence J. Bennet, scoprì che determinate zone della superficie corporea, soprattutto site a livello del cranio, se stimolate in un modo specifico, potevano di riflesso determinare un aumento dell’afflusso sanguigno verso determinate strutture corporee come organi e visceri. Lo studio di Bennet arriva fino a noi grazie al chiropratico americano Ralph J. Martin e alla pubblicazione del ’77 del suo libro intitolato “Dynamics of Correction of Abnormal Function: Lectures of T.J. Bennett”.
Come funzionano i Punti Neurovascolari
La stimolazione dei Punti Neurovascolari facilita la riattivazione della circolazione sanguigna a livello dei capillari fasciali della zona trattata e che condividono l’innervazione del sistema simpatico. Questa riattivazione permette l’incremento del flusso ematico nelle aree direttive della corteccia cerebrale, dando modo così a queste di prendere il sopravvento sulle aree reattive, abbassando il livello di stress neurologico. L’aumento del flusso ematico coinvolgerà le strutture e i distretti organici con i quali i Punti Neurovascolari sono collegati andando così ad apportare un effetto benefico sullo squilibrio funzionale di queste strutture.
I Riflessi Neurovascolari in Kinesiologia

Nella pratica della Kinesiologia, l’utilizzo dei Riflessi Neurovascolari è uno dei principali metodi di reperimento di informazioni sullo stato di benessere del soggetto e anche uno dei metodi più utilizzati negli interventi di correzione degli squilibri rilevati. Fu uno dei padri della Kinesiologia, il chiropratico americano George Goodheart che per primo iniziò ad utilizzare questo metodo all’interno delle sedute negli anni ’60. Attraverso i suoi studi Goodheart arrivò a sviluppare il concetto di M-O-M, Muscolo-Organo-Meridiano e verificare che molto spesso, la risposta al test muscolare era influenzata da uno squilibrio organico che coinvolgeva il sistema di irrorazione sanguigna e che la stimolazione dei Punti neurovascolari associati determinava il riequilibrio di tutto il sistema. Tutt’ora il metodo è largamente utilizzato e rimane un sistema molto efficace di correzione della Kinesiologia Applicata.
Conclusioni
Ora sai cosa sono i Riflessi Neurovascolari e come possono essere utili nell’individuazione della causa di un malessere e nel conseguente trattamento dello stesso. Non ti resta che affidarti al giusto professionista.
Letture e riferimenti utili per questo articolo
- John & Matthew Thie – “Touch For Health ”Manuale completo di kinesiologia applicata“
- “Fisiologia umana. Fondamenti” – Edi-Ermes
- Ralph J. Martin – “Dynamics of Correction of Abnormal Function: Lectures of T.J. Bennett”