I Riflessi Neurolinfatici
I Riflessi Neurolinfatici

I Riflessi Neurolinfatici

I Riflessi Neurolinfatici. Cosa sono e come vengono utilizzati in campo terapeutico.

Come agisce un punto riflesso? Quali sono i suoi collegamenti con le varie strutture del corpo?  Cos’è il Riflesso Neurolinfatico? In che modo e con quale obiettivo si esercita una stimolazione su di esso in campo terapeutico?

In questo articolo ti illustrerò le modalità di utilizzo di un sistema di valutazione e di approccio terapeutico molto semplice, ma allo stesso tempo estremamente efficace, i Riflessi Neurolinfatici.

Indice
Cos’è un punto riflesso

Per Punto Riflesso si intende una zona della superficie corporea alla quale è collegata una determinata struttura anatomica collocata lontano dal punto stesso. Stimolando questo punto si ha la possibilità di condizionare la struttura o la zona corrispondente. Questo permette di agire su squilibri presenti in strutture non trattabili direttamente perchè molto profonde e soprattutto valutarne agevolmente lo stato di benessere.

Un pò di storia

Fu una scoperta dell’osteopata americano Frank Chapman che, attraverso studi condotti intorno agli anni ’30, ipotizzò l’esistenza di punti riflessi consistenti in proiezioni dermalgiche di squilibri e disfunzioni viscero-somatiche. Chapman verificò che la stimolazione di questi punti inducesse un effetto riflesso sui vasi linfatici degli organi e dei visceri associati e tracciò una mappa dettagliata che comprendeva 125 tipi di riflessi, ognuno associato ad una ghiandola endocrina o ad una struttura viscerale. Chapman non pubblicò nessun testo a riguardo e l’unico libro esistente che tratta questo argomento è stato scritto da suo cognato, l’osteopata Charles Owens e dalla moglie, anch’essa osteopata, Ada Hinchley e si intitola “An endocrine interpretation of Chapman’s reflexes” e pubblicato nel 1963.

Come funzionano i Punti Neurolinfatici

I punti neurolinfatici, essendo posti alle estremità distali dei nervi spinali, raccolgono le informazioni di squilibrio provenienti dalle strutture profonde e le palesano in superficie attraverso noduli che si formano nei tessuti molli e dolore al tatto. Proprio per la loro correlazione con le fibre nervose provenienti dalla colonna vertebrale, si trovano generalmente bilateralmente sul corpo e sia a livello ventrale che a livello dorsale. Effettuando una stimolazione di questi punti attraverso un massaggio circolare ed energico, è possibile attivare il drenaggio linfatico sull’area riflessa corrispondente con un effetto benefico sullo squilibrio funzionale.

I Riflessi Neurolinfatici in Kinesiologia

Nella pratica della Kinesiologia, l’utilizzo dei Riflessi Neurolinfatici è uno dei principali metodi di reperimento di informazioni sullo stato di benessere del soggetto e anche uno dei metodi più utilizzati negli interventi di correzione degli squilibri rilevati. Fu uno dei padri della Kinesiologia, il chiropratico americano George Goodheart che per primo iniziò ad utilizzare questo metodo all’interno delle sedute negli anni ’60. Attraverso i suoi studi Goodheart arrivò a sviluppare il concetto di M-O-M, Muscolo-Organo-Meridiano e verificare che molto spesso, la risposta al test muscolare era influenzata da uno squilibrio organico che coinvolgeva il sistema di drenaggio linfatico e che la stimolazione dei Punti neurolinfatici associati determinava il riequilibrio di tutto il sistema. Tutt’ora il metodo è largamente utilizzato e rimane un sistema molto efficace di correzione della Kinesiologia.

Conclusioni

Ora sai cosa sono i Riflessi Neurolinfatici e come possono essere utili nell’individuazione della causa di un malessere e nel conseguente trattamento dello stesso. Non ti resta che affidarti al giusto professionista.

Letture e riferimenti utili per questo argomento

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